Utilizzo del caso didattico per la formazione ECM in un ambiente di apprendimento online
Università degli Studi di Firenze - LTE - Corso di Perfezionamento 2001-2002, area 4 - Tutor: Prof. M.Rotta
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Da: Paula de Waal
Data: Ven 10 Mag 2002 8:29pm
Oggetto: R: radiologic tecnologists

 
Ciao Vitalia,
Rispondo in fretta prima di partire:
 
Alcuni dei problemi di usabilità che hai indicato sono più comuni di quanto vorremo. Mi ha fatto piacere che tu li abbia individuati. In questo caso specifico, riconosco sintomi tipici del CBT degli anni 90, come la dissociazione tra immagine e testo e la scarsa flessibilità dell'interfaccia. Sembra proprio un cd-rom "trapiantato" nel web.
Quando ho visto le frecce ho pensato subito ai tuoi commenti su Aunt Minie e ho voluto presentare un esempio di materiale curato con criteri didattici.
Incominciamo a percepire anche in termini di interfaccia alcune specificità del web che i produttori di materiali didatici tendono a ignorare.
 
...lavorare in maniera piu confortevole...
...buona visualizzazione...
- progettazione centrata sull'utente
 
Con l'evoluzione delle tecnologie vetoriali come flash, purtroppo, i designer (grafici) stanno riprendendo il controllo della progettazione di interfaccia, sicuramente più accativante ma definitivamente poco flessibili. Questo sito non è in flash, ma é il caso del CaseViewer di mypatient.com (http://www.mypatient.com/publicsite/home/home.jsp). Se ritorni li`, vedrai che i testi non possono essere copiati, devono addattarsi a cornici predefinite anche in lunghezza, ed è necessario usare il mouse continuamente per leggerlo perchè tutti i comandi di tastiera ,come il pagedown, sono disabilitati.
 
Ora devo andare ma se vuoi, riprendiamo lunedi
 
Lascio in evidenza questa frase di Vitalia. Non tutti i teorici dell'ipertesto sarebbero d'accordo. Cosa ne pensate?
 
....Per trasfomare
la trasmissione di conoscenze in formazione credo sia piu' utile tracciare
un percorso preciso...
 
Salutoni e buon finesettimana

Paula de Waal

- - - - -Messaggio originale- - - - -
Da: Vitalia Murgia
Inviato: sabato 11 maggio 2002 10.14
A:
Oggetto: Re: [lte-2002-ecm] radiologic tecnologists

Cara Paula
Sono andata a vedere il sito di Anatomy radiology e condivido con te che "La
qualità e la completezza dei materiali illustrativi e il trattamentodelle
immagini sono notevoli"  permettimi di fare alcune considerazioni :
- il sito e' un buon atlante di radiologia che sfrutta bene le opportunita'
offerte dalla tecnologia
- C'e' una buona organizzazione del materiale
- c'e' un sistema che indica bene le parti anatomiche considerate(se  vi
ricordate avevo evidenziato come negativo il fatto che Aunt Minnie non lo
prevedesse) ma quando allarghi la figura per poter valutare meglio le parti
anatomiche indicate scompaiono sia la leggenda che le frecce di indicazione
e quindi ti manca il riferimento. Non e' possibile lavorare in maniera piu'
confortevole e con una buona  visualizzazione.
- Questo sistema di frecce non compare nelle immagini dove descrive le
lesioni per esempio. In questo caso l'iconografia si arricchisce (perche' di
base usa sempre la stessa radiografia) usando anche delle immagini di TAC ma
non da' prima una immagine base su cui lo studente impari a riconoscer le
parti anatomiche nella normalita'. Quando uno studente comincia ad
utilizzare questo atlante e' molto improbabile che sappia gia' riconoscere
lesioni su immagini radiologiche e pertanto prima gli si dovrebbe insegnare
a riconoscere le cose normali e poi quelle patologiche.
Il sistema con frecce e' sempre necessario tranne che nei quiz con immagini
dove il discente viene valutato sulle abilita' acquisite nel corso.
- La radiografia di riferimento sembrerebbe essere sempre la stessa ma
sarebbe bene vederne diverse per imparare a rintracciare le diverse parti
anatomiche considerando che non siamo tutti uguali.
- Peccato che non ci sia un percorso di apprendimento tracciato ed il
discente sia lasciato solo a vagare tra le varie conoscenze. Per trasfomare
la trasmissione di conoscenze in formazione credo sia piu' utile tracciare
un percorso preciso e quindi dividere il materiale in varie sezioni di
studio ciascuna delle quali abbia un precsio obeittivo didattico che deve
essere espliciatato in modo che il discente sappia cosa apprendera'
completando quella sezione. Altrimenti il rischio e' che si finisca, come
spesso nel WEB, per vagare senza uno scopo e senza alcuna utilita' da un
punto all'altro del materiale.
Anche questo mi pare un buon sito che necessita pero' di alcune importanti
correzioni e sopratutto predisprrei dei percorsi di studio e lavorerei di
piu' sulla iconografia. Non mi e' riuscito di visualizzare i filmati pur
avendo io una versione recentissima di Quick time.
Quasi tutti i siti che abbiamo visitato hanno un difetto capitale: chi li ha
pensati aveva in testa un suo modello di apprendimento e non si e' posto il
problema di cosa davvero serva all'utilizzatore del sito per apprendere,
cioe' ha utilizzato il vecchio cliche' dell'apprendimento centrato sul
docente anziche' sul discente.
ciao a tutti
Vitalia


- - - - - Original Message - - - - -
From: "Paula de Waal"
To:
Sent: Saturday, May 11, 2002 12:11 AM
Subject: [lte-2002-ecm] radiologic tecnologists


Dopo questo mese di riflessioni è sempre più chiaro che in ambito ecm non
sempre è possibile adottare strategie didattiche collaborative. Non è
ancora
molto esplicito il contrario: in quali situazioni di apprendimento in rete
sarebbe fattibile e adeguato l'uso di queste strategie?

Penso sempre a Giuseppe e immagino che nel quotidiano degli operatori
tecnici le esigenze formative richiedono spesso altre strategie, percorsi
adatti all'apprendimento di procedure, metodologie orientate alla
risoluzione di problemi tecnici, aggiornamenti informativi - sbaglio? In
questo caso la rete potrebbe essere un valido mezzo per la diffusione di
materiali difficilmente reperibili off line, come filmati, immagini,
schemi,
e le comunità di pratica sarebbero meno discorsive e molto orientate alla
risoluzione di problemi ben definiti (troubleshooting).

Ho seguito alcuni dei link suggeriti da Paola Ebranati questa settimana e
in
uno dei siti c'`e un tutorial progettato per "radiologic tecnologists". Il
tema è "radiologic Anatomy" e l'obbiettivo è imparare a identificare
strutture anatomiche per ottimizzare le procedure tecniche della
radiologia.

La qualità e la completezza dei materiali illustrativi e il trattamento
delle immagini sono notevoli. I quiz sono strumenti per l'apprendimento e
possono essere configurati dall'utente (scelta degli argomenti e del
numero
di domande). L'interfaccia di navigazione potrebbe essere ottimizzata per
il
web. Può darsi che il progetto iniziale sia stato distribuito in cd-rom -
il
formato è tipico del cbt degli anni 90. Il tutorial è modulare, 5 moduli
per
un totale di 32 crediti, $5.00 per credito. Ecco l'indirizzo:

  http://imc.gsm.com/demos/rademo/index.htm

Chi non ha tanto tempo oppure ha problemi per veder i materiali (i filmati
quick time sono pesanti), può andare direttamente alla pagina help del
sito,
che illustra con immagini delle schermate tutte le funzionalità del
sistema.

http://imc.gsm.com/demos/rademo/index.htm

Se vi chiedono una password di ingresso, usate:
username:prova
password:prova

Un altro saluto a tutti

Paula de Waal

213

Da: Vitalia Murgia
Data: Sab 11 Mag 2002 1:31am
Oggetto: siti recensiti nei giorni scorsi

 
Cara Paola
ti ho fatto un collage di contributi che ho inviato al gruppo nei giorni
scorsi sui vari siti che mi avete segnalato e che non ritrovo nel materiale
inserito nel sito. Ho messo anche le note metodologiche al caso clinico di
psicologia tradotto da Anna Fata perche' mi pare che il testo del caso
clinico ed i tempi assegnati ai discenti senza i commenti sulla metodologia
non permettano di capire l'entita' e la qualita' del percorso formativo
tracciato dagli autori.
Ecco anche un elenco di siti con sezioni dedicate alla formazione:

E-DOTT
http://www.edott.it/

Sito commerciale di livello molto buono. Offre parecchi supporti ai medici
per l'aggiornamento delle conoscenze ed ha una sessione dedicata ai casi
clinici inseriti nel sistema ECM.


AUSCULTATION ASSISTANT
http://www.wilkes.med.ucla.edu/intro.html

Rientra nella categoria di siti dedicati alla formazione anche se non
utilizza casi didattici ma usa un sistema tutoriale per il miglioramento
delle competenze nell'ausultazione dei toni cardiaci.

PEDIAWEB :


http://pediaweb.pediaweb.it/servlet/page?_pageid=88&_dad=portal30&_schema=PO


 Il sito e' accettabile sempre nell'ottica di un aggiornamento delle
 conoscenze. Vi si trovano molti corsi e casi clinici sviluppati comunque
in
 maniera molto meno approfondita e con minori supporti bibliografici di
 quanto accada nel sito dell'AMA che ci ha segnalato Paula.
 Caratteristiche di rilievo:
 !) Il target e' abbastanza ben definito
 2) I corsi sono su argomenti comuni per i discenti target
 3) Gli obiettivi didattici sono dichiarati per ogni caso e corso e solo di
 tipo conoscitivo.
 4) In alcuni corsi non c'e' un percorso di apprendimento guidato, nessuna
 valutazione dei prerequisiti conoscitivi. Il discente deve passare da una
 sezione all'altra del caso senza valutare se ha raggiunto un buon livello
di
 padronanza sulla materia sino a quel punto. Il tutto e' abbastanza noioso
e
 poco coinvolgente.
 5) l'ipotesi diagnostica viene chiesta a meta' del percorso senza che poi
vi
 sia nessuna risposta se sia giusta o sbagliata sino alla fine del caso. Il
 caso piu' che invogliare alla riflessione ed ad imparare un percorso
 diagnostico corretto sembra voler spingere ad indovinare la diagnosi ad
ogni
 costo.
 6) I casi clinici sono pochi e perlopiu' riguardano situazioni infrequenti
 Sia i corsi che i casi non mettono a disposizione sufficiente materiale di
 approfondimento.


ESSENTIALS OF HUMAN PHYSIOLOGY

http://imc.gsm.com/demos/hpdemo/program/section1/problem/prepage1.htm

Il sito che mi hai mandato e' finalizzato allao studio della fisiologia
umana. E' molto ricco di materiali anche se e' liberamente fruibile solo la
sezione dell'attivita' bioelettrica.
E' un corso basato su modelli di apprendimento passivo, lettura di testo
scritto reso piu' appetibile dai link ipertestuali e una grafica
accattivante arrichita di disegni e anche brevi grafiche animate. C'e' la
posibilita' di vedere anche come si devono eseguire delle manovre con dei
brevi filmati.
Il caso didattico che loro consigliano di fare prima di iniziare lo studio
della relativa sessione non e' purtroppo molto allettante:
In pratica fanno le domande e si danno le risposte, qui in Veneto direbbero
"sea fa e sea conta" insomma fanno tutto loro.
Il discente deve leggere e "subire" non gli e' permesso nemmeno di sbagliare
nel tentare di fare il percorso di anamnesi e  di tracciare poi una sua
ipotesi diagnostica e terapeutica. Per migliorare un po' la situazione
sarebbe bastato per ogni videata proporre al discente almeno tre possibili
percorsi decisionali: quali cose doveva domandare alla paziente, che manovre
avrebbe fatto, che ipotesi diagnostica ecc. e in occasione di errori
commentare la risposta ed invitare a leggere con attenzione la sezione
dedicata a quel problema magari con un link che li portava direttamente al
punto da rivedere.
Certo e' meglio di un libro ma non e' apprendimento interattivo o
partecipato. Peccato peche' ha proprio del materiale di supporto discreto.
Per una un po' "cecata" come me e' anche difficile leggere a lungo su
schermo ed i caratteri dei testi sono davvero molto piccoli. Non so se sia
per un problema tecnico (pesantezza dei files?) certo e' che se aumentassero
le dimensioni dei caratteri e cambiassero lo sfondo itterico e tutto
l'insieme un po' piatto sarebbe meglio dato. Un'altra cosa e' il tempo di
collegamento un po' lunghino. Persino io che ho l'ADSL mi annoiavo ad
aspettare tanto che sono andata a leggermi messaggi di posta mentre
scaricavo uno dei filmati di grafica che poi era certamente gradevole da
vedere ma nemmeno essenziale ai fini dell'apprendimento.
Insomma:
Ricco di contenuti ma non certo innovativo come metodologie e la trappola
puo' essere rappresentata dalla monotonia.
Resto del parere che se si vogliono trasmettere sopratutto conoscenze, come
in questa sessione, il buon vecchio libro con una buona iconografia e della
bella grafica sia la soluzione migliore .

KET-ON-LINE

http://www.ket-on-line.com/ket-clin4.cfm

Sito commerciale. I casi sono tutti orientati alla gestione terapeutica di
casi clinici su base infettiva. I casi selezionati sembrano miarare tutti
alla evidenziazione del probelam delle resistenze batteriche problema reale
ma spsso molto enfatizzato dalla ditte che producono farmaci per indurre i
medici a prescrizioni di nuove e sempre piu' potenti molecole. Il sito non
mi sembra nulla di eccezionale e mi suscita anche il sospetto di voler
orientare in maniera non corretta il discente. puo' darsi che sia solo un
mio sospetto.

MEDICAL PHARMACOLOGY AND DISEASE BASED INTEGRATED INSTRUCTIONS
http://www.pharmacology2000.com/index.htm

Il sito di farmacologia e' un libro elettronico molto bello ma sempre libro
e'.
Secondo me i libri sono belli se fatti di carta ed i testi su CD sono comodi
solo per la consultazione rapida di un dato e non per studiarci su, ergo il
sito non serve per la formazione ma solo per l'informazione (lodevolissimo
intento comunque se il prodotto e' di qualita' come mi pare in questo caso).


CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE SUL CASO CLINICO DI PSICOLOGIA TRADOTTO DA ANNA
Vorrei aggiungere alcune considerazioni di tipo metodologico al caso che hai
tradotto.

Mi sembra interessante evidenziare sopratutto:
- la precisa identificazione dei ruoli e dei compiti nella suddivisione del
lavoro
- l'assegnazione di un tempo definito per completare l'incarico (piu' tempo
si da e meno si conclude...)
- il materiale di supporto agli expert- groups (hand out) che servono a
guidare la discussione con conoscenze precise ed aggiornate.
- il file "OVERVIEW AND BACKGROUND" che ricorda gli obiettivi didattici del
caso con  i blocchi di discussione "BLOCKS OF ANALYSIS" (io le ho chiamate
piste di dibattito), il NOTE-TAKING SHEET (fac simile per registrare quanto
viene detto nel gruppo con l'esperto e che deve essere riportato dal
rappresentante ai discenti). Questo contiene persino la raccomandazione:
Remember to practice what you are going to say back in your Home Group. Your
fellow experts can help make sure you are being accurate. Insomma ci si
preoccupa anche di ricordare che si devono acquisire conoscenze precise su
quanto deve essere riportato nel gruppo di lavoro e di ricordare il ruolo di
aiuto degli esperti.
- la CLASSROOM MANAGEMENT ovvero tutti i passaggi per la conduzione
corretta del caso tra i discenti: con "Detailed Directions for Running the
Case" e "Pre-class and Follow-up Assignments"
insomma niente e' lasciato al caso o alla fantasia dei vari coordinatori dei
gruppi.
Ritengo che questo sia l'unico modo perche' un caso didattico possa essere
produttivo, in qualsiasi contesto venga usato .
Anche questo e' un esempio di metodologia che va tenuta presente e portata
come esempio di buona progettazione.
214

Da:giuseppe brancato
Data: Sab 11 Mag 2002 2:05am
Oggetto: R: richiesta ufficiale al Prof. Rotta

 
Cara Paola
ricevuto il visto da Rotta, rimango a disposizione per la suddivisione del
lavoro
Per la data esame mi aggrego alle vostre scelte, inoltre sarebbe opportuno
visto le difficoltà yahoo molto personali, ricevere file questionario anche
in altro modo
salutoni
giuseppe
- - - - - Original Message - - - - - 
From: Vitalia Murgia 
To: 
Sent: Friday, May 10, 2002 2:53 PM
Subject: Re: [lte-2002-ecm] richiesta ufficiale al Prof. Rotta


 Cara Paola
 Sono contenta che sia possibile collaborare nella risposta ai questionari
 e
 sono convinta anche io che servira' a cementare ancora di piu' i rapporti
 collaborativi all'interno del nostro"bel gruppo". A proposito di questo
 sono
 a tua disposizione perche' mi dica di quale delle unita' di domande
 preferisci che  mi occupi o se vuoi affidarmi qualunque altro compito (non
 ricamo e cucito dove sono negata anche perche' " sono cecata" come vi ho
 gia' detto in altro messaggio). Spero che ti sia possibile farmelo sapere
 entro domani mattina  perche' conto di usare tutto il tempo libero di
 sabato
 e domenica per questa attivita'.
 grazie, ciao
 Vitalia
 - - - - - Original Message - - - - - 
 From: "Mario Rotta"
 To: 
 Sent: Friday, May 10, 2002 12:37 PM
 Subject: Re: [lte-2002-ecm] richiesta ufficiale al Prof. Rotta


 At 20.59 09/05/02 +0200, you wrote:
 allora chiediamo ufficialmente al Prof. Rotta se accetta la proposta di
 vedere i questionari con le risposte pubblicate sul sitarello? (con i
 nomi
 di chi ha risposto a cosa ça va sans dire)
 OK, quindi:
 Caro Prof. Rotta, immagino stia seguendo la mitraille dei msgs di questo
 ultimo sprint.(la immaginiamo come figura mitologica metà uomo e metà
 schermo, seguito dal PC anche nelle stanze piu' prosaicamente dedicate a
 Calibaniche attività:)
 dunque: è possibile per Lei ipotizzare una deviazione dal programma e
 autorizzare l'upload delle risposte "collaborate"ai questionari sul
 nostro
 sitarello? o questo crea problemi di natura burocratico-organizzativa per
 il vostro team? (immagino che poi anche Voi avete dei criteri di
 quantificazione del lavoro dei corsisti che prevede risposte date
 individualmente...perchè anche voi poi vi riunite in Facoltà per
 certificarci..vero?)
 Paola Ebranati

 Per quello che mi riguarda non ci sono problemi. Trovo anzi che la
 soluzione che state elaborando sia un segnale inequivocabile di capacità
 di
 organizzazione a livello di gruppo collaborativo e del fatto che avete
 capito perfettamente potenzialità e vantaggi dell'interazione in rete.
 Solo
 che dovrò chiedervi di portare con voi al colloquio finale anche una
 stampa
 da allegare agli atti, poco importa se individuale o collettiva, o se in n
 copie. Una stampa dei questionari compilati, s'intende, per il resto (i
 progetti) di solito raccolgo tutto io in forma elettronica per selezionare
 poi cosa inserire il prossimo anno tra i materiali di partenza dei nuovi
 corsisti.
 Un saluto
 Mario Rotta

215

Da:giuseppe brancato
Data: Sab 11 Mag 2002 2:31am
Oggetto: R: radiologic tecnologists

 
sono in sintonia con le considerazioni che fate soprattutto in merito alla
metodologia usata ed in particolare a tutte le migliorie che sarebbe
possibile apportare.
Il materiale è veramente ben impostato ed il sistema delle frecce di
indicazione è di aiuto. Vi ringrazio di avermi permesso si visitare i siti
da voi proposto perchè avevo una concezione dell'uso della rete più
restrittiva per quanto concerne metodolgie didattiche in fad.
Continuo ad essere perl convinto che ci sia molto ancora da fare e comunque
da suggerire per quanto si riferisce all'addestramento del professionista
attraverso un percorso informatico, sono inoltre pienamente convinto che
serva a priori una conoscenza della materia o delle tecniche in uso per
l'identificazione per esempio delle tecniche applicative o del
riconoscimento delle sezioni anatomiche o di avere un quadro delìanatomia
radiografica in tutte le tecniche in uso (radiologia tradizionale, tc, rm,
med.nucleare, radioterapia etc).
Però devo ammettere che sarebbe un bell'ausilio
ciao
Giuseppe
- - - - - Original Message - - - - - 
From: Vitalia Murgia 
To: 
Sent: Saturday, May 11, 2002 10:14 AM
Subject: Re: [lte-2002-ecm] radiologic tecnologists


 Cara Paula
 Sono andata a vedere il sito di Anatomy radiology e condivido con te che
 "La
 qualità e la completezza dei materiali illustrativi e il trattamentodelle
 immagini sono notevoli"  permettimi di fare alcune considerazioni :
 - il sito e' un buon atlante di radiologia che sfrutta bene le
 opportunita'
 offerte dalla tecnologia
 - C'e' una buona organizzazione del materiale
 - c'e' un sistema che indica bene le parti anatomiche considerate(se  vi
 ricordate avevo evidenziato come negativo il fatto che Aunt Minnie non lo
 prevedesse) ma quando allarghi la figura per poter valutare meglio le
 parti
 anatomiche indicate scompaiono sia la leggenda che le frecce di
 indicazione
 e quindi ti manca il riferimento. Non e' possibile lavorare in maniera
 piu'
 confortevole e con una buona  visualizzazione.
 - Questo sistema di frecce non compare nelle immagini dove descrive le
 lesioni per esempio. In questo caso l'iconografia si arricchisce (perche'
 di
 base usa sempre la stessa radiografia) usando anche delle immagini di TAC
 ma
 non da' prima una immagine base su cui lo studente impari a riconoscer le
 parti anatomiche nella normalita'. Quando uno studente comincia ad
 utilizzare questo atlante e' molto improbabile che sappia gia' riconoscere
 lesioni su immagini radiologiche e pertanto prima gli si dovrebbe
 insegnare
 a riconoscere le cose normali e poi quelle patologiche.
 Il sistema con frecce e' sempre necessario tranne che nei quiz con
 immagini
 dove il discente viene valutato sulle abilita' acquisite nel corso.
 - La radiografia di riferimento sembrerebbe essere sempre la stessa ma
 sarebbe bene vederne diverse per imparare a rintracciare le diverse parti
 anatomiche considerando che non siamo tutti uguali.
 - Peccato che non ci sia un percorso di apprendimento tracciato ed il
 discente sia lasciato solo a vagare tra le varie conoscenze. Per
 trasfomare
 la trasmissione di conoscenze in formazione credo sia piu' utile tracciare
 un percorso preciso e quindi dividere il materiale in varie sezioni di
 studio ciascuna delle quali abbia un precsio obeittivo didattico che deve
 essere espliciatato in modo che il discente sappia cosa apprendera'
 completando quella sezione. Altrimenti il rischio e' che si finisca, come
 spesso nel WEB, per vagare senza uno scopo e senza alcuna utilita' da un
 punto all'altro del materiale.
 Anche questo mi pare un buon sito che necessita pero' di alcune importanti
 correzioni e sopratutto predisprrei dei percorsi di studio e lavorerei di
 piu' sulla iconografia. Non mi e' riuscito di visualizzare i filmati pur
 avendo io una versione recentissima di Quick time.
 Quasi tutti i siti che abbiamo visitato hanno un difetto capitale: chi li
 ha
 pensati aveva in testa un suo modello di apprendimento e non si e' posto
 il
 problema di cosa davvero serva all'utilizzatore del sito per apprendere,
 cioe' ha utilizzato il vecchio cliche' dell'apprendimento centrato sul
 docente anziche' sul discente.
 ciao a tutti
 
 Vitalia

 - - - - - Original Message - - - - - 
 From: "Paula de Waal" 
 To: 
 Sent: Saturday, May 11, 2002 12:11 AM
 Subject: [lte-2002-ecm] radiologic tecnologists


  Dopo questo mese di riflessioni è sempre più chiaro che in ambito ecm
  non
  sempre è possibile adottare strategie didattiche collaborative. Non è
  ancora
  molto esplicito il contrario: in quali situazioni di apprendimento in
  rete
  sarebbe fattibile e adeguato l'uso di queste strategie?
 
  Penso sempre a Giuseppe e immagino che nel quotidiano degli operatori
  tecnici le esigenze formative richiedono spesso altre strategie,
  percorsi
  adatti all'apprendimento di procedure, metodologie orientate alla
  risoluzione di problemi tecnici, aggiornamenti informativi - sbaglio? In
  questo caso la rete potrebbe essere un valido mezzo per la diffusione di
  materiali difficilmente reperibili off line, come filmati, immagini,
  schemi,
  e le comunità di pratica sarebbero meno discorsive e molto orientate
  alla
  risoluzione di problemi ben definiti (troubleshooting).
 
  Ho seguito alcuni dei link suggeriti da Paola Ebranati questa settimana
  e
  in
  uno dei siti c'`e un tutorial progettato per "radiologic tecnologists".
  Il
  tema è "radiologic Anatomy" e l'obbiettivo è imparare a identificare
  strutture anatomiche per ottimizzare le procedure tecniche della
  radiologia.
 
  La qualità e la completezza dei materiali illustrativi e il trattamento
  delle immagini sono notevoli. I quiz sono strumenti per l'apprendimento
  e
  possono essere configurati dall'utente (scelta degli argomenti e del
  numero
  di domande). L'interfaccia di navigazione potrebbe essere ottimizzata
  per
  il
  web. Può darsi che il progetto iniziale sia stato distribuito in
  cd-rom - il
  formato è tipico del cbt degli anni 90. Il tutorial è modulare, 5 moduli
  per
  un totale di 32 crediti, $5.00 per credito. Ecco l'indirizzo:
 
   http://imc.gsm.com/demos/rademo/index.htm
 
  Chi non ha tanto tempo oppure ha problemi per veder i materiali (i
  filmati
  quick time sono pesanti), può andare direttamente alla pagina help del
  sito,
  che illustra con immagini delle schermate tutte le funzionalità del
  sistema.
 
  http://imc.gsm.com/demos/rademo/index.htm
 
  Se vi chiedono una password di ingresso, usate:
  username:prova
  password:prova
 
  Un altro saluto a tutti
 
  Paula de Waal

216

Da: beppediliddo  
Data: Sab 11 Mag 2002 3:29am
Oggetto: contributo su case study

 
Carissima Paola, come va.

Se lo ritieni utile, puoi aggiungere questo contributo sul case 
study, che integra in qualche misura quanto già splendidamente 
scritto da Vitalia.

A parte la definizione e la enunciazione delle tipologie, mi sembra 
utile la descrizione delle linee guida  e della procedura per la 
definizione di un caso (assolutamente rivisitabili).


A proposito del  CASE STUDY

Definizione 
"E' una descrizione scritta di una situazione problematica che 
presenta dettagli sufficienti perché i partecipanti possano 
determinare un'azione appropriata da intraprendere".

Il metodo consente di simulare la realtà, si riallaccia alle 
conoscenze e competenze dei partecipanti, li coinvolge più 
attivamente nel processo di apprendimento, sollecitandoli ad 
applicare la teoria alla pratica".

Varietà di CASE

1. Quelli che propongono risposte alternative da analizzare, valutare 
e selezionare in base a criteri di priorità

2. Quelli che non elencano risposte alternative ma descrivono un 
problema ed ai partecipanti viene chiesto di rispondere ad una serie 
di domande che dovrebbero portare ad un suggerimento, una decisione, 
un piand'azione.

3. Il labirinto d'azioni che comporta una maggiore preparazione degli 
allievi cui è destinato. Si sviluppa su due livelli : i partecipanti 
rispondono al caso selezionando e scegliendo un opzione; il 
facilitatore da una spiegazione scritta sulle conseguenze della 
scelta effettuata; il gruppo affronta e sceglie tra un'altra serie di 
opzioni di cui si conoscono le conseguenze.

4. L'incidente. Ai partecipanti, rispetto alla necessità di definire 
una soluzione, vengono forniti dati insufficienti per prendere una 
decisione. Il formatore possiede tutte le informazioni necessarie ma 
le rivela solo a fronte di specifiche domande. In questo modo i 
partecipanti imparano a porre le domande giuste per ottenere le 
informazioni indispensabili per prendere la decisione (sessioni di 
indagine e problem solving)


Proposta di linee guida per la loro realizzazione
- Il case study deve essere scritto per un determinato obiettivo, e 
deve risultare pertinente per le problematiche dei partecipanti o 
delle organizzazioni di provenienza

- E' utile compilare le istruzioni d'uso del caso 

- Se il case study esiste, ne va verificata ed eventualmente 
adeguata, l'usabilità rispetto agli obiettivi del percorso in oggetto

- Deve essere definita la modalità di somministrazione (per singolo 
partecipante, per piccolo gruppo, plenario) 

- Deve essere favorita un'attività di discussione in cui ciascun 
partecipante, per riflessione personale, o ciascun gruppo, 
nell'ambito di una discussione,  elaborino risposte, facciano scelte, 
stabiliscano priorità

- Organizzare una eventuale discussione plenaria, in cui approfondire 
le riflessioni sulle informazioni prodotte da ciascun gruppo, 
raccolte e strutturate adeguatamente in modo da favorire l'analisi ed 
il confronto delle risposte

- Porre domande significative rispetto agli obiettivi per lo sviluppo 
di un'analisi condivisa del caso e del consenso sulla soluzione 
ottimale (se esiste)


Modello operativo per la creazione di un CASE STUDY
1. Formulare in forma scritta l'obiettivo / gli obiettivi da 
perseguire riferendoli agli skill e/o temi dell'intervento

2. Mettere in chiaro un problema che illustri lo skill o il principio 
che si vuole rinforzare con il caso (in termini realistici)

3. Decidere se devono essere proposte soluzioni alternative tra cui 
scegliere e descriverle (3 o 4)

4. Decidere sulle modalità con cui dovranno lavorare gli Allievi su 
questo problema :
- prendere prima una decisione da soli per poi discuterla in un 
piccolo gruppo
- lavorare insieme 
- Verrà richiesto di raggiungere il consenso sulla soluzione del 
problema

5. Preparare con cura la presentazione del caso (ogni aspetto deve 
essere considerato: la chiarezza espositiva, la completezza dei dati, 
la sequenza  e la coerenza delle relazioni)

6. Definire le domande da porre ai partecipanti dopo che avranno 
portato a termine il caso (verifica, rinforzo, &#8230;.)

Grazie per l'attenzione.
Ciao Beppe. :- ))
218

Da: beppediliddo  
Data: Sab 11 Mag 2002 3:57am
Oggetto: struttura relazione finale.

 
Carissima Paola, Carissimi Tutti,
Circa l'obiettivo del nostro lavoro, siamo partiti dal tema 
"applicabilità del modello on line all'analisi dei casi clinici" 
proposto da Paola in data 08-04-2002, siamo passati a qualcosa di più 
ampio con il contributo successivo di Paula che parla di "come 
progettare ambienti ed attività didattiche mediate dalla rete che 
supportino l'apprendimento a distanza in un contesto ECM" .
Pensavo si potesse chiudere il lavoro riepilogandolo in una relazione 
di progetto con la seguente struttura che sottopongo al Vs giudizio.


1. LA FORMAZIONE NEL SETTORE MEDICO-SANITARIO
1.1 caratteristiche, usi ed abusi
1.2 aree di miglioramento e nuovi bisogni formativi 
1.3 la medicina EBM quale modello per la formazione continua del 
medico
1.4 la CASE STUDY come tecnica di supporto alla formazione in ECM

2. IL CONTESTO ECM E LO SVILUPPO DELLA PROFESSIONALITA' NEL SETTORE 
SANITARIO: vecchi vincoli e nuove esigenze 

3. IL CONTRIBUTO DELLA FORMAZIONE A DISTANZA NEI PROCESI FORMATIVI IN 
UN CONTESTO ECM
3.1 caratteristiche dell'apprendimento a distanza
3.2 aree di miglioramento interessate
3.3 punti di forza e punti di debolezza delle soluzioni a distanza
3.4 indirizzi strategici e problematiche di sviluppo del mercato e- learnib in sanità

4. IL PROGETTO DI UN AMBIENTI E ATTIVITA' DIDATTICHE MEDIATE DALLA 
RETE IN AMBITO ECM
4.1 I concetti di attività ed ambiente didattico
4.2 Le caratteristiche di un ambiente didattico on line
4.3 Usabilità dell'ambiente on line in ambito ECM
4.4 Metodologia di sviluppo di un ambiente didattico in rete:
4.4.1 caratteristiche 
4.4.2 problematicità
4.4.3 applicabilità all'ambito ECM

4.5 Sviluppo della tecnica dei CASE STUDIES in un ambiente di 
apprendimento  on line per la formazione ECM

5. CONCLUSIONI

Dovremmo utilizzare i prodotti già realizzati ed aggiungere qualcosa 
in modo funzionale alla completezze e qualità che desideriamo 
ottenere con il documento.

Cosa ne pensate ?
 
P.S.
Cosa posso fare per i questionari ?
Integriamo quelli di Anna ?
Ma li ha già inviati ?

Ora mi porto fuori !!!
A più tardi.
Ciao Beppe.
219

Da: beppediliddo  
Data: Sab 11 Mag 2002 3:04pm
Oggetto: persone smarrite

 
Paola dove sei?
E' tutto a posto ?

Ci sentiamo più tardi?

Buona giornata a tutti.
Beppe :=))
220

Da: beppediliddo  
Data: Sab 11 Mag 2002 4:32pm
Oggetto: a proposito di diritto d'autore

 
Carissima Paola, 
riprendo un attimo il discorso del diritto d'autore.
Mi sono posto il problema pratico di valutare la possibilità di 
"usare, nell'ambito di un percorso formativo,  "casi" 
e/o  "documentazione già prodotta" e resa disponibile on line 
all'interno di un sito che fa da supporto per un corso di formazione 
medica on line su un certo tema". 
Se questo materiale venisse "rielaborato" o usato a "pezzi" per 
creare un nuovo caso o un nuovo documento, qual'è la situazione in 
ordine al diritto d'autore.

Credo che i brani riportati qui sotto aiutino a farsi un'idea delle 
possibilità d'azione.

Il materiale l'ho trovato sul sito http://www.patnet.it/

Mi sono preoccupato di chiedere (via e-mail) al proprietario il 
permesso di poterlo pubblicare nel sito del nostro progetto.
Aspetto una risposta per domani.
Comunque possiamo fare le nostre considerazioni.

A presto.
Beppe.


http://www.patnet.it/

sezione : DOMANDE E RISPOSTE

Chi è l'autore? Come acquista i diritti sulla propria opera? 
L'autore è colui che crea l'opera dell'ingegno.

La titolarità dell'opera, e la conseguente protezione garantita dalla=
 
legge si acquistano con la creazione dell'opera e la sua 
estrinsecazione, in qualunque forma avvenga, anche orale. Come regola 
generale l'autore non deve compiere alcuna formalità: né la 
pubblicazione, né registrazione della medesima presso gli appositi 
registri o presso la SIAE. Teoricamente la legge pone a carico 
dell'autore l'obbligo di registrare le opera protette nell&#821=
7;apposito 
registro generale istituito presso la presidenza del Consiglio dei 
Ministri. Ma il deposito non ha efficacia costituiva dei diritti che 
spettano all'autore: i diritti, come già detto, nascono con 
l'estrinsecazione dell'opera. I registri adempiono ad una funzi=
one di 
pubblicità.
Dunque la recitazione orale di un'opera letteraria o l'esecuzio=
ne di 
un brano musicale sono sufficienti per costituire il diritto in capo 
al loro autore; ma è ovvio che, in caso di contestazione, la 
fissazione per iscritto dell'opera, la sua pubblicazione o la sua 
registrazione possono costituire delle prove importanti contro chi 
voglia usurparne la paternità.

In assenza di indicazioni contrarie, si presume autore chi è indicato 
come tale nell'opera. L'indicazione può trovarsi in capo o in 
conclusione di un volume; negli manifesti che annunciano una 
rappresentazione, un concerto, una recita; mentre quando è contenuta 
all'interno di un volume, senza alcun risalto, ed anzi non è in 
qualche maniera evidenziata, si dubita che possa essere valida.


Chi è reputato autore dell'opera derivata? 
Cosa succede se l'autore crea la propria opera elaborando un'op=
era 
preesistente? Se l'elaborazione è dotata di carattere creativo è 
tutelata dalla legge, ed autore sarà considerato l'elaboratore. 
Va però osservato che l'autore di ogni opera è titolare del diritto 
esclusivo di elaborare, trasformare, modificare la propria opera in 
qualsiasi modo. E quindi prima di accingersi a trasformare, 
modificare, elaborare una creazione altrui protetta dal diritto 
d'autore, sarà necessario ottenere il consenso del suo autore: in 
caso contrario l'autore dell'opera elaborata rischierà di non p=
otere 
esercitare alcun diritto su di essa e di avere violato i diritti 
dell'autore dell'opera elaborata.


Cos'è l'opera collettiva? 
Si definisce collettiva l'opera che è creata con la riunione di opere=
 
o di diverse parti di più opere, come risultato della scelta e del 
coordinamento per un determinato fine letterario, scientifico, 
politico, artistico in genere, e così via. Si tratta di enciclopedie, 
dizionari, riviste, giornali; spesso in esse vengono fatte rientrare 
le opere multimediali su cd-rom, quando sono composte da riunione di 
contributi di natura diversa ed appartenenti a vari autori (si pensi, 
ad esempio, alla storia di una squadra calcistica, contenente 
recensioni, fotografie, filmati, interviste).

Tale opera, ove abbia carattere di creazione autonoma, è protetta 
come opera originale: vengono però ovviamente salvaguardati i diritti 
d'autore spettanti ai titolari delle singole parti di opere che 
costituiscono l'insieme.
Si presti attenzione al fatto che l'attività creativa sta 
nell'organizzazione, nel coordinamento che riconduce i vari 
contributi ad unità. 


A chi spettano i diritti d'autore e di sfruttamento economico 
dell'opera collettiva? 
Se l'attività creativa sta nell'organizzazione del vario materi=
ale 
che viene a comporre l'opera collettiva, autore sarà considerato 
colui che organizza e dirige l'opera stessa. 
I diritti di utilizzazione economica spetteranno, invece, 
all'editore. 

Gli autori delle singole opere conserveranno invece il diritto di 
sfruttarle liberamente, e che nell'opera collettiva venga indicato il=
 
proprio nome (fatto salvo, ovviamente, ogni diverso accordo). 

Come sono regolati gli articoli per riviste e giornali? 
Alcune specifiche norme sono previste per gli articoli da pubblicarsi 
su riviste e giornali: le esigenze di coordinamento di un lavoro che 
richiede la collaborazione di numerosi soggetti (si pensi alla 
redazione di un quotidiano) e che viene solitamente svolto in tempi 
ristrettissimi, impone il temperamento di alcune facoltà spettanti ai 
singoli autori degli articoli ed al personale di redazione, a favore 
dell'opera di organizzazione svolta dal direttore. 

Ed allora il direttore potrà introdurre negli articoli quelle 
modificazioni di forma richieste dalla natura e dai fini del 
giornale: è ovvio che tale facoltà del direttore comprime il 
corrispondente diritto dell'autore ad autorizzare le modificazioni 
del proprio lavoro. Viene in ogni caso fatto salvo il diritto 
dell'autore ad opporsi a qualunque modifica lesiva del proprio onore =

e della propria reputazione. 
Gli articoli dei redattori possono essere riprodotti entro 6 mesi, 
decorsi i quali il redattore ne riacquista la libera disponibilità. 
Così avviene anche se l'articolo è inviato al giornale da persona 
estranea alla redazione; questi ne riprende la disponibilità se non 
riceve notizia dell'accettazione dopo un mese dall'invio. Non c=
'è 
obbligo di conservare o restituire i manoscritti non richiesti 
pervenuti al giornale. 
Il personale di redazione non ha neppure il diritto ad essere 
indicato come autore nella riproduzione dell'opera: in questi casi, 
il direttore del giornale può anche sopprimere o ridurre l'articolo 
del collaboratore in conformità alla natura e ai fini del giornale. 

Cosa sono le opere in collaborazione? E le opere composte? 
Sono opere in collaborazione quelle opere create con il contributo 
indistinguibile di più persone: il contributo deve essere di natura 
creativa, e non tecnica o organizzativa. Tipico esempio è un libro 
scritto a quattro mani. 
Il diritto d'autore spetta in comune a tutti i coautori: e se la 
difesa del diritto morale appartiene e può essere esercitata anche da 
un solo autore, per lo sfruttamento economico si applicano le norme 
che regolano la comunione dei beni: le quote, salvo diverso accordo 
scritto, si presumono uguali. In particolare, per pubblicare o 
comunque divulgare per la prima volta al pubblico l'opera, sarà 
necessario il consenso di tutti i coautori: solo in caso di rifiuto 
ingiustificato ci si potrà rivolgere al giudice. 
In tale categoria di opere non rientrano i film, in cui i diversi 
contributi sono idealmente e materialmente distinguibili 
(sceneggiatura, musica, e così via): si tratta, in questo caso, di 
opera composta. Sono contributi che, pur conservando una propria 
autonomia, si strutturano come elementi essenziali di un'unica opera.=
 
I vari contributi possono essere utilizzati separatamente dal proprio 
autore, nei limiti previsti dalla legge e dagli accordi tra le parti. 
Nell'opera composta rientrano le opere drammatico-musicali, le opere =
coreografiche, le opere cinematografiche. 


Elenco delle pubblicazioni sul tema del diritto d'autore
Tratto da 
http://www.patnet.it/
sezione INFORMAZIONI / NORME E DOCUMENTI 

Libro verde - La lotta alla contraffazione ed alla pirateria nel 
mercato interno 
(Fonte Comunità europea - Commissione DGXV 22/10/98) 
	
Libro verde - Rapporto sulla contraffazione e la pirateria 
(Fonte Comunità europea - giugno 1999) 
	
Libro verde sul brevetto comunitario e sul sistema dei brevetti in 
Europa 
(Fonte: Comunità europee) 
	
Parere del Comitato economico e sociale in merito al "Libro verde sul 
brevetto comunitario e sul sistema dei brevetti in Europa - Promuovere l'innovazione tramite il brevetto" 
(Fonte: Comunità europea GUCE C 129 del 27/04/98) 

	
The follow-up to the Green Paper on the Community Patent and the 
Patent System in Europe 
(Fonte Comunità europea - Commissione DGXV - 12/02/99) 
	
Le iniziative da assumere a seguito del Libro Verde sul Diritto 
d'Autore e i diritti connessi nella società dell'informazione 
(Fonte Comunità europea - Commissione DGXV - 20/11/98) 
	
Primo Piano d'Azione per promuovere l'innovazione in Europa 
(Fonte: Cordis) 
	
Technology Implementation Plan 
(Fonte: Cordis 02/05/1998) 
	
Implementation of the first Action Plan of innovation in Europe 
(Fonte: Cordis 14/01/1998)
221

Da: Paola Ebranati
Data: Dom 12 Mag 2002 2:42am
Oggetto: Re: richiesta ufficiale al Prof. Rotta

 

Grazie Hocam!

allora continuiamo a lavorare;)

buon weekend

paola eb

222

Da: Paola Ebranati
Data: Dom 12 Mag 2002 2:56am
Oggetto: lasciatemi: sfide e Cyberspazio

 

Cari ECMini,

Mashallah!;) è il fuoco della battaglia dei Dardanelli...;)

lasciatemi fare le risposte alle "Sfide Tecnologiche e Cybespazio"..così do anch'io il mio miniquestionario, grazie e baci

paola eb

223

Da: Paola Ebranati
Data: Dom 12 Mag 2002 3:20am
Oggetto: Re: un saluto a Paola

 

Grazie Manuela,

hai lavorato veramente tanto e con tanta passione, ti ringrazio veramente. Sto cucendo e incollando perchè questo fine settimana state tutti riversando il vostro lavoro contemporaneamente e se si salta un giorno di scarico-posta poi sono dolori de panza..;)

un saluto affettuoso

paola eb

224

Da: Paola Ebranati
Data: Dom 12 Mag 2002 3:41am
Oggetto: Re: relazione sul progetto

 

 Caro Beppe,

ti ringrazio degli ottimi suggerimenti e dei grossi prompts per l'espansione del lavoro che proponi e che ovviamente sarebbe opportuno mettere nel sitarello (anzi stato fantasticando che - Rotta e gli altri ECMini nostri permettendo - il contenuto del sitarello potrebbe divenire una pubblicazione..non so): mi sembra che i punti di analisi che proponi possano sicuramente essere trasferiti in una pubblicazione... sempre a 7 mani..

un grazie di cuore

paola eb

225

Da: Paola Ebranati
Data: Dom 12 Mag 2002 3:47am
Oggetto: Re: persone smarrite

 

caro Beppe,

scusa le frammentarie risposte.. sto cercando di amalgamare tutta la produzione ideativa da giovedi' a domenica, la sto leggendo e spero di non impigliarmi nelle maglie della disorganizzazione mia:

1. fare un webbing up che rispetti il piu possibile il filo logico degli interventi

2. classificare questi nessi associativi ed abbinarli alle pagine già esistenti senza stravolgere tutto

3. studiarmeli bene

4. rispondere almeno a 1 questionario

in tre giorni hai prodotto una così grande mole di lavoro, assieme a Vitaliuccia, Paula e Manuelina che sto (piacevolmente) inchiodata qui. Ora ho la memoria di lavoro un po satura, mi devi scusare, ti va se ci aggiorniamo lunedì sera?

grazie tante

iyi geceler

paola eb

226

Da: beppediliddo  
Data: Dom 12 Mag 2002 4:03am
Oggetto: Ogg: persone smarrite

 
Carissima Paola, 
non c'è proprio niente di cui susarti.
Per te solo grande considerazione per lo straordinario lavoro 
organizzativo che stai facendo.
Era strano non vedere tuoi post per 48 ore.

Comunque, penso di fornirVi due ultimi contributi
1. scenari di sviluppo dell'e-learning nella formazione medica
2. (a Dio piacendo, una scheda progetto per un corso ECM on-line, da 
completare a 14 mani)

Buona serata !!!
Beppe, ;- ))


Paola Ebranati ha scritto:
 
caro Beppe, 
 
scusa le frammentarie risposte.. sto cercando di amalgamare tutta 
la produzione ideativa da giovedi' a domenica, la sto leggendo e 
spero di non impigliarmi nelle maglie della disorganizzazione mia:
 
 1. fare un webbing up che rispetti il piu possibile il filo logico 
degli interventi
 
 2. classificare questi nessi associativi ed abbinarli alle pagine 
già esistenti senza stravolgere tutto
 
 3. studiarmeli bene
 
 4. rispondere almeno a 1 questionario 
 
in tre giorni hai prodotto una così grande mole di lavoro, assieme 
a Vitaliuccia, Paula e Manuelina che sto (piacevolmente) inchiodata 
qui. Ora ho la memoria di lavoro un po satura, mi devi scusare, ti va 
se ci aggiorniamo lunedì sera? 
 
grazie tante
 
iyi geceler
 
paola eb
 
227

Da: Paola Ebranati
Data: Dom 12 Mag 2002 4:14am
Oggetto: Re: a proposito di diritto d'autore

 

 Caro Beppe,

il problema della proprietà intellettuale e dei diritti di autore in e-publishing è grande e solo ora la normativa comincia a stabilire delle inderogabilità. E' ovvio che la normativa deve prendere forma in base al cambiamento delle situazioni de facto, si tratta quindi di raccogliere delle fattispecie in situazione, classificarle e poi stabilire una cornice normativa che regoli i diritti e i doveri degli autori.

Di solito in rete tutto il materiale educativo elaborato all'interno di università od enti di formazione rimane di proprietà di chi lo scrive, e tale materiale puo' essere registrato alla SIAE o presso tribunali competenti (ad esempio le riviste online o portali informativi da essi derivati), si applica anche un disclaimer e per codice deontologico se voglio utilizzare del materiale online per fare didattica per conto mio devo per forza chiedere l'autorizzazione all'autore. E' una cosa che faccio sempre, anzi, nel contesto del nostro lavoro, per poter utilizzare degli stralci di discussione di casi clinici in psicodiagnostica trattati nella lista Rorschach, io devo contattare i singoli autori del thread e chiedere formalmente il consenso all'utilizzo del loro materiale ideativo, che per noi è comuqnue didattico. Certo.. potrei anche "infischiarmene" (ipotizzando che tanto nessuno vedrà il nostro sitarello co-prodotto), riportare gli interventi significativi per i nostri obiettivi e tagliare i nomi degli autori, ma questo è male..cioè fuori dal codice deontologico.

E' possibile utilizzare materiale e riprodurlo solo se esplicitamente dichiarato dal/gli autori (c'è un mio collega che autorizza l'utilizzo di default su tutto quello che scrive in rete -quello che lui chiama ironicamente "copyleft", a patto di essere citato nei materiali di destinazione.. è un modo di promuoversi). Questa è l'unica cosa di cui siamo sicuri.

Mi ricordo che avevo iniziato a scrivere degli appunti didattici sul test di Rorschach a partire da un corso biennale di specializzazione che avevo seguito. Erano appunti miei che però partivano da materiale ideativo di altri (non si puo' essere Leonardo da Vinci già da piccoli) , inoltre avevo scannerizzato le  tavole Rorschach (le tavole del test)  a scopo didattico... inutile dire che NON ho pubblicato la cosa altrimenti sarei in galera, oltre che fuori da qualunque associazione Rorschach del mondo!. Stavo per violare tutta una serie di norme sia legali che di deontologia sul piano epistemologico e clinico, come puoi ben immaginare.

C'è stato un thread di fuoco finito in tribunale proprio sulla lista Rorschach che frequento in quanto un listmate aveva trovato per caso in rete un sito sul Rorschach messo in piedi da un povero diavolo di padre che aveva perso la custodia del figlio dopo una perizia psicologica "imperita" che risulto' a suo danno. Lo scopo del sito era quello di allertare altri padri in contenzioso per la custodia dei figli e dare loro delle "dritte" rispetto a come affrontare il test in sede forense. Scusa il lungo post... credo che dobbiamo stare abbastanza attenti...se non altro mettendo un bel disclaimer sul sitarello (firmato a 7 mani e kiboshato da Rotta)

un salutone affettuoso

paola eb