Utilizzo del caso didattico per la formazione ECM in un ambiente di apprendimento online
Università degli Studi di Firenze - LTE - Corso di Perfezionamento 2001-2002, area 4 - Tutor: Prof. M.Rotta
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Da:giuseppe brancato
Data: Ven 19 Apr 2002 8:53am
Oggetto: R: lavoro ecm

 
Va bene anche per me la prima settimana di luglio ed eventualmente anche di venerdi, ricordo a Paola che non riesco ad accedere ai file creati, probabilmente non conosco l'ID e la Password? le ho provate quasi tutte
ciao
giuseppe b.
- - - - - Original Message - - - - -
From: Vitalia Murgia
To:
Sent: Thursday, April 18, 2002 1:57 PM
Subject: Re: [lte-2002-ecm] lavoro ecm

Nessun problema per me, mi va benissimo anche luglio magari un venerdi'?
ciao a tutti
Vitalia
- - - - - Original Message - - - - -
From: Paola Ebranati
To:
Sent: Thursday, April 18, 2002 8:59 AM
Subject: Re: [lte-2002-ecm] lavoro ecm

 Cari tutti,

il problema di Beppe è reale (data esame), allora:

per quanto mi riguarda il 3 giugno per me è una data impossibile!:( i turchi non mi faranno uscire MAI dal paese perchè giugno è troppo vicino ad aprile. Poi sono piena di lavoro.

Per me sarebbe ideale luglio (prima settimana).

Avanti con i desiderata! :) next please

paola

32

Da: marmoreit  
Data: Mer 17 Apr 2002 8:03pm
Oggetto: quattro esempi di casi clinici

 
Corsista Manuela Morandini


Quattro esempi di casi clinici ostetrici


Il caso clinico si presta a suscitare delle riflessioni con i 
colleghi di lavoro per migliorare l'assistenza e  per motivare 
l'aggiornamento professionale( follow-up- ho sbagliato qualcosa? In 
quella situazione potevo agire diversamente? La terapia o gli esami 
fatti sono  stati sufficienti? ); oppure può essere utilizzato a 
scopo didattico dall'insegnante nella classe .
Nella presentazione del caso clinico dobbiamo porci sempre delle 
domande riferendole al paziente( la persona che subisce l'intervento 
dell'operatore sanitario) e all'operatore sanitario(la persona che 
attua l'intervento sul paziente).
Per es.In una determinata situazione……
- Quando il paziente accusa dolore? 
- Perché il paziente era impaurito?
- Perché il paziente si è espresso così?
- Perché oggi  il paziente ha rifiutato il cibo? ecc.
In questa situazione……..
- Perché ho utilizzato questa tecnica assistenziale?
- Come ho applicato questa tecnica assistenziale?
- Ho applicato  questa tecnica nel momento giusto?
- Quante volte ho applicato questa manovra ?ecc. 

Quando ci ritroviamo tra colleghi a discutere su un caso  clinico 
possiamo esaminare gli studi fatti da altri per la risoluzione del 
nostro caso allo scopo di aggiornarci professionalmente e 
culturalmente confrontando il nostro lavoro con quello di altre 
realtà lavorative.

Quando siamo in una classe reale o virtuale la costruzione  verbale o 
scritta di un caso clinico  può diventare una tecnica didattica che 
aiuta l'allievo ad imparare contenuti e ad affrontare le situazioni 
con ragionamento non per pratica ;nella classe reale si può arrivare 
alla realizzazione del caso clinico e in questa situazione il 
discente è chiamato ad esercitare il suo sapere  e ad affinare le sue 
abilità vivendole in una simulata.    


Ho scelto quattro esempi di casi clinici ostetrici seguendo quattro 
criteri fondamentali nell'esercizio della pratica ostetrica.
Questi criteri si possono applicare a tutti i casi clinici 
nell'esercizio delle diverse professioni sanitarie:

1 Il criterio della continuità terapeutica ed assistenziale.
Intorno alla persona bisognosa  gli attori della cura ed assistenza 
devono essere specialisti nel garantire la "continuità". Spesse volte 
gli interventi medici e le pratiche assistenziali sono disomogenee  
per es. questo succede quando qualcuno contraddice  la decisione  o 
la pratica di un altro collega e non  arriva ad una decisione 
collaborativa ed ignora il lavoro di gruppo. In qualsiasi situazione 
all'inizio è necessario continuare la pratica  iniziata dal collega 
per non disorientare il malato ;in seguito verrà verificata 
l'efficacia dell'intervento e se sarà necessario cambiata per 
decisione presa in collaborazione.

Caso clinico

La sig. Anna ,alla  fine  della prima gravidanza, arriva in ospedale 
alle due di notte perché ha le contrazioni uterine da più di due ore; 
è accompagnata dal marito .
Viene fatta la visita ostetrica, il controllo del BCF mediante CTG ; 
il medico decide il
ricovero perché le contrazioni sono ritmiche e ogni 5 minuti , il 
collo uterino è appianato e dilatato due centimetri; viene compilata 
la cartella ostetrica, la cartella infermieristica e il modulo 
dell'accettazione sanitaria, deciso il numero e la camera.
L'ostetrica segue il travaglio fino a fine turno ,le sette del 
mattino.
La donna partorisce alle 10  un bimbo di 3 chili ,il marito  è 
presente all'evento; la modalità del parto è spontanea con 
lacerazioni di 2 grado suturate con filo riassorbibile; segue un post 
partum regolare ma  si presentano difficoltà d'allattamento perché la 
donna ha i capezzoli ritenuti ;  dopo tre giorni viene dimessa 
dall'ospedale insieme al bimbo.


2 La pratica del sollievo della sofferenza .

Il dolore si può debellare  o attenuare adoprando mezzi naturali , 
chimici, meccanici.
I mezzi naturali possono essere:
- La fonte di calore o del freddo,
- L'aromoterapia,
- La musicoterapia.

I mezzi chimici possono essere:
- i farmaci per os,
- i farmaci per infusione,
- i farmaci per inalazione, 
- analgesie spinali  e epidurali,
- anestesia totale e parziale.

I mezzi  meccanici possono essere.
- L'uso dell'agopuntura.
- Posizionamenti del corpo
- La digitopressione
- Il massaggio
- Il colloquio

caso clinico

La sig. Carla  40 anni, primipara a 41 settimane è in travaglio da 
due ore con contrazioni aritmiche , le membrane integre, la ppc 
deflessa, il collo uterino raccorciato ,dilatato tre cm. E' stanca 
per le contrazioni ,non sopporta più il dolore, è depressa perché 
ricordandosi del precedente parto durato 13 ore  teme di ripetere la 
stessa situazione; chiede una analgesia epidurale.
L'ostetrica cerca di farle capire che la testa del bambino deve 
posizionarsi correttamente perché avvenga  la progressione del 
parto ; consiglia alcuni posizionamenti; pratica massaggi e toccature 
con fonti di calore; suggerisce un bagno caldo. 
Alla donna dopo quattro ore di travaglio le viene fatta una analgesia 
peridurale e somministrato ossitocina per vena; partorisce dopo 
un'ora.   

3 Il rispetto della persona diversa per 
società,cultura,religione,razza,lingua,età.
L'essere umano richiede sempre rispetto anche quando non condivide 
quello che facciamo per il suo bene.
 
Caso clinico.

La sig. x,  profuga albanese e senza documenti, all'apparenza 35-38 
anni d'età ,non conosce la lingua italiana ,viene ricoverata 
d'urgenza in maternità causa un iniziale travaglio di parto; è 
accompagnata da una persona di sesso femminile che le fa da 
interprete anch'essa albanese. Sa sig. è impaurita e ha brividi di 
freddo ; condotta in sala parto dopo un'ora partorisce una bimba. Al 
suo ritorno nel reparto ostetrico viene lasciata sola dall'amica.



4 L'appagamento e la soddisfazione dei bisogni umani seguendo la 
teoria di Maslow.

Abraham Maslow, psicologo e portavoce della psicologia umanistica 
propose una gerarchia dei bisogni umani per spiegare le forze 
motivazionali che agiscono come stimoli per il comportamento. La sua 
teoria sui bisogni umani è stata ampiamente sviluppata ed applicata 
ad una vasta gamma di situazioni nell'ambito dell'assistenza 
sanitaria   .

Caso clinico

La sig. Maria di 27 anni si è fratturata la gamba dx durante una 
caduta accidentale mentre scendeva le scale della propria 
abitazione .Viene ricoverata in ostetricia anche se  la riparazione 
della frattura è avvenuta nelle sale di ortopedia. Rimane per una 
settimana  in ospedale per gli accertamenti del caso e per la terapia 
endovena a scopo preventivo .
Maria è preoccupata per l'esito della gravidanza e piange sovente.
Non può prendersi cura  e muoversi ; è preoccupata per le sorti della 
sua gravidanza anche se le è stato spiegato che il suo bambino non 
corre alcun pericolo.
     
 note

 1 La tecnica della mappatura dei concetti, sviluppata negli anni 70 
alla Cornell University negli USA da J.Novak e D.B.Godwin si è 
diffusa a tutti i livelli di formazione, particolarmente 
nell'insegnamento delle scienze ,ma si potrebbe applicare anche nelle 
scuole di formazione sanitaria infermieristica ed ostetrica. Vedi 
articolo di M.Matarese, P.Scorretti su "le mappe cognitive nella 
formazione infermieristica: una nuova sfida per i formatori". Da 
Nursing Oggi, numero 1,2001 pag 22-30.  
2Cfr."   Keane's L'essenziale del nursing" di Susan C. de Wit 1 
edizione italiana tradotta dalla 3 americana ed. Piccin 1996  pag.22

riporto un esempio di mappa dei concetti applicata in ambito 
infermieristico di P.McHugh Schuster descritta nell'articolo 
sopracitato

prima fase

precede fase a
Alterata nutrizione
Squilibrio idroelettrolitico

attributi di fase a
Ansia
Riduzione gettata cardiaca
immobilità

fase a
Ascesso addominale
Occlusione intestinale
Fase postoperatoria

attributi di fase a
Dolore
Infezione
Integrità della pelle
eliminazione

segue fase a  

Ossigenazione
Alterazione degli scambi gassosi
33

Da: Paola Ebranati
Data: Ven 19 Apr 2002 11:16pm
Oggetto: Re: R: lavoro ecm

 

Caro Giuseppe,

poffarbacco, mi dispiace ;(

senti, quando accedi a: http://it.groups.yahoo.com/group/lte-2002-ecm/

vedi la lista dei messaggi? riesci ad arrivare ai files?

se arrivi ai files, quando ci clicchi sopra per prelevarli, che cosa succede esattamente?

a) hai per caso un'applicazione come real download che ti segnala che non è possibile scaricare i file?

b) hai la finestra di download di windows che si blocca o non compare per nente?

c) ti viene chiesta una password da yahoo?

Prova a fare una cosa:

Ri-registrati su yahoo-gruppi daccapo.

fammi sapere

paola


34

Da: Anna Fata
Data: Sab 20 Apr 2002 9:34am
Oggetto: Re: Data Esame

 
Ciao a tutti,

scusate l'insistenza, ma credo che, a questo punto, sia più che necessario
giungere ad una decisione circa la data dell'esame, e qui mi appello anche
al prof.Rotta. Mi sembra che molti propendano per l'inizio di luglio, alcuni
non mi sembra che abbiano espresso una preferenza. Personalmente, l'inizio
di luglio non è assolutamente fattibile: o all'inizio di giugno come,
peraltro stabilito ad inizio corso, o alla fine di luglio.
Che fare? Ogni suggerimento sarà più che gradito! :- )

Ciao e grazie per la collaborazione

Anna
35

Da: Vitalia Murgia
Data: Sab 20 Apr 2002 7:48pm
Oggetto: Re: data dell'esame

 
Condivido che sia meglio sostenere l'esame come gruppo visto che come gruppo
dovremo preparare anche l'elaborato. Sono d'accordo anche per la riunione
conviviale, purche' tra le cose da discutere sul caso clinico ci sia
"l'effetto benefico della pappa al pomodoro e della ribollita sul personale
sanitario traumatizzato dalle novita' ECM emerse a Cernobbio"
un caro saluto a tutti, in particolare a Paola che lavora per noi.
Vitalia


- - - - - Original Message - - - - - 
From: "beppediliddo" 
To: 
Sent: Friday, April 19, 2002 7:18 AM
Subject: [lte-2002-ecm] data dell'esame


Carissimi tutti,

leggendo le Vs considerazioni sul tema, ritengo prioritario
contattare i Proff e sentire le loro disponibilità (2-3 date), la
possibilità di sostenere il colloqio in sottogruppi (la cosa non  mi
piace, anche perchè dopo la prova vorrei riunire tutto il gruppo per
approfondire l'analisi di un caso clinico particolare "gli effetti
socio-affettivi e gastroduodenali (sic!)di una grande abbuffata con
amici" ) e, quindi, concordare la modalità operativa definitiva.
Che ne dite!

Paola da Istambul, sei un mito, hai commosso anche la Prof. Vannucchi.

Ora devo studiare, Buona giornata !!!
Ciao, Beppe.

36

Da: Vitalia Murgia
Data: Sab 20 Apr 2002 10:12pm
Oggetto: login e password?

 
Cara Paola
non mi sono mai sentita cosi' imbranata! Ieri tornando da un viaggio ho trovato un messaggio che mi diceva che ero stata invitata ad iscrivermi al gruppo e mi pregava di confermare. Sto tentando di farlo da ieri ma continua a chiedermi un nome utente ed una password che non conosco. Ho cercato allora di iscrivermi con il mio login vmurgia ma mi rifiuta dicendomi che c'e' gia' una vmurgia nel gruppo.
Insomma come caspita si entra in questo gruppo e come possiamo interagire e lavorare sui documenti degli altri? Io per ora ho visto solo il contributo della Manuela Morandini ricevuto per e-mail ed come avrai visto ho ricevuto ad alcune e-mail di Beppe e Anna Fata. Non sono riuscita a scaricare il file di Paula de Waaal sempre perche' mi chiede la password.
scusami e grazie per l'aiuto
Vitalia
37

Da: Paola Ebranati
Data: Dom 21 Apr 2002 11:18am
Oggetto: Re: login e password?

 
Cara Vitalia,
purtroppo stai sperimentando la stessa cosa frustrante da morire che è successa a me col gruppone area 4 (ma non solo a me) e a Giuseppe ora.
Senti, facciamo una cosa:
 
Riaccendi un altra iscrizione yahoo come nuovo utente (tutto daccapo). Nel frattempo che tu fai questa cosa (e a questo punto il consiglio vale anche per Giuseppe) non ti proccupare, i files te li mando io in backchannel quando arrivano.
Quando poi sei pronta con un nuovo account e profilo ti ricambio l'iscrizione e vediamo se yahoo avra' pietà di noi questa volta.
 
un abbraccio di solidarietà
paola
Insomma come caspita si entra in questo gruppo e come possiamo interagire e lavorare sui documenti degli altri? Io per ora ho visto solo il contributo della Manuela Morandini ricevuto per e-mail ed come avrai visto ho ricevuto ad alcune e-mail di Beppe e Anna Fata. Non sono riuscita a scaricare il file di Paula de Waaal sempre perche' mi chiede la password.
scusami e grazie per l'aiuto
Vitalia 
38

Da: Vitalia Murgia
Data: Dom 21 Apr 2002 11:39am
Oggetto: Re: quattro esempi di casi clinici

 
Cara Manuela

Ho letto con interesse quanto hai scritto e vorrei utilizzare il tuo
contributo come spunto per il gruppo per alcune riflessioni sul caso
didattico e sulla possibilita' di uso in aula e nella FAD.
Qundo si decide di adottare questo strumento didattico si deve aver ben
chiaro il concetto di cosa si vuole ottenere dai discenti con il lavoro di
analisi e soluzione del caso sia che si faccia lavorare in singolo sia in
gruppo.
Nel caso devono esserci elementi di problematicità perche' susciti interesse
e riflessione, quel che piu' e' importante chi lo prepara deve sapere bene
quale obiettivo didattico vuole raggiungere.
Nel primo caso mi pare che tu voglia far riflettere il discente sul problema
della importanza della continuita' dell'assistenza e della uniformita' dei
comportamenti terapeutici e diagnostici in una equipe. La qual cosa mi pare
sacrosanta  purche' venga salvaguardata la salute della paziente (insomma di
fronte ad una scelta assistenziale di un collega decisamente pericolosa per
il paziente abbiamo il diritto-dovere di dissentire).
Ho tentato di analizzare il caso della Signora Anna e di costruire delle
piste di dibattito che permettessero di raggiungere il tuo obiettivo
didattico ma non riesco ad identificare gli elementi di problematicita'. E'
una mia sensazione oppure davvero fila tutto liscio?  o sono arrivata a
questa conclusione perche' non essendo una ostetrica non capisco molto di
assistenza al travaglio?
 Se pero' davvero fila tutto liscio il racconto si presta piu' come un
esempio di buone procedure assistenziali ed in tal caso potrebbe essere una
linea guida per comportamenti virtuosi piuttosto che lo spunto ad una
discussione in gruppo o ad una riflessione su come si debba procedere per
garantire un filo comune ed una continuita' assistenziale.
E se invece non fila tutto liscio puoi farci capire quali sono gli aspetti
problematici che devono emergere dal caso e ipotizzare una lista di quesiti
da porre ai discenti? cosi' possiamo cominciare a ragionare su quali diffico
lta' dovremo aspettarci, quali soluzioni trovare ecc.. se dovessimo usare il
tuo esempio in un corso FAD per un caso clinico da risolvere in singolo o in
una seduta di chatt.

Nel caso clinico dedicato all'analgesia che ho copiato sotto cosa vuoi far
emergere?
Che l'analgesia deve essere di tipo naturale sino ad un certo punto del
travaglio e solo dopo si puo' pensare a dei mezzi chimici o meccanici?
Che la presenza di contrazioni aritimiche e collo uterino chiuso non
permette un intervento con analgesia chimica?
Che l'atteggiamento di attesa della tua collega è giusto, o e' sbagliato?
Che quattro ore di dolore sono troppe in una donna che ha gia' avuto un
travaglio precedente di 13 ore?
Che il colloquio ben condotto e magari la preparazione preparto possono
essere di aiuto nel far affrontare meglio alla donna una situzione come
questa?

Qualunque cosa tu voglia far emergere e' necessario pensare alle piste di
dibattito, cioe' le domande a cui il discente/i discenti devono rispondere.
Se il caso lo usassimo in FAD (ma anche in aula dove pero' puo' supplire la
presenza del docente che commenta) oltre alle domande e' necessario
predisporre le molteplici risposte ed i commenti alle risposte.
Se il discente sbaglia nella scelta del percorso deve essergli detto perche'
ha sbagliato e quale sarebbe stato il comportamento corretto da adottare,
questo serve sia se il discente e' solo davanti al computer e  nessuno
interagisce con lui tranne la macchina, sia se si e' in chatt per permettere
al coordinatore di guidare il gruppo verso l'obiettvio didattico che si
vuole raggiungere.

A proposito chi e' che definisce "il colloquio"  come un mezzo meccanico di
analgesia? A meno che non ci si riferisca alle dinamiche del sistema
fonatorio, muscoli, laringe, ecc, mi pare che possa essere a buon diritto
inserito nei mezzi naturali, anzi il piu' sano e naturale dei mezzi. Forse
troppo poco usato in medicina e pertanto quasi innaturale perche' inusuale
ma definirlo meccanico mi pare proprio terribile.
Scusami se mi sono permessa di usare il tuo materiale per dare alcuni spunti
di discussione al gruppo e scusatemi tutti se mi sono dilungata anche
troppo.

ciao a tutti
Vitalia Murgia



caso clinico

La sig. Carla  40 anni, primipara a 41 settimane è in travaglio da
due ore con contrazioni aritmiche , le membrane integre, la ppc
deflessa, il collo uterino raccorciato ,dilatato tre cm. E' stanca
per le contrazioni ,non sopporta più il dolore, è depressa perché
ricordandosi del precedente parto durato 13 ore  teme di ripetere la
stessa situazione; chiede una analgesia epidurale.
L'ostetrica cerca di farle capire che la testa del bambino deve
posizionarsi correttamente perché avvenga  la progressione del
parto ; consiglia alcuni posizionamenti; pratica massaggi e toccature
con fonti di calore; suggerisce un bagno caldo.
Alla donna dopo quattro ore di travaglio le viene fatta una analgesia
peridurale e somministrato ossitocina per vena; partorisce dopo
un'ora.


- - - - - Original Message - - - - - 
From: "marmoreit" 
To: 
Sent: Wednesday, April 17, 2002 8:03 PM
Subject: [lte-2002-ecm] quattro esempi di casi clinici


Corsista Manuela Morandini


Quattro esempi di casi clinici ostetrici


Il caso clinico si presta a suscitare delle riflessioni con i
colleghi di lavoro per migliorare l'assistenza e  per motivare
l'aggiornamento professionale( follow-up- ho sbagliato qualcosa? In
quella situazione potevo agire diversamente? La terapia o gli esami
fatti sono  stati sufficienti? ); oppure può essere utilizzato a
scopo didattico dall'insegnante nella classe .
Nella presentazione del caso clinico dobbiamo porci sempre delle
domande riferendole al paziente( la persona che subisce l'intervento
dell'operatore sanitario) e all'operatore sanitario(la persona che
attua l'intervento sul paziente).
Per es.In una determinata situazione..
- Quando il paziente accusa dolore?
- Perché il paziente era impaurito?
- Perché il paziente si è espresso così?
- Perché oggi  il paziente ha rifiutato il cibo? ecc.
In questa situazione....
- Perché ho utilizzato questa tecnica assistenziale?
- Come ho applicato questa tecnica assistenziale?
- Ho applicato  questa tecnica nel momento giusto?
- Quante volte ho applicato questa manovra ?ecc.

Quando ci ritroviamo tra colleghi a discutere su un caso  clinico
possiamo esaminare gli studi fatti da altri per la risoluzione del
nostro caso allo scopo di aggiornarci professionalmente e
culturalmente confrontando il nostro lavoro con quello di altre
realtà lavorative.

Quando siamo in una classe reale o virtuale la costruzione  verbale o
scritta di un caso clinico  può diventare una tecnica didattica che
aiuta l'allievo ad imparare contenuti e ad affrontare le situazioni
con ragionamento non per pratica ;nella classe reale si può arrivare
alla realizzazione del caso clinico e in questa situazione il
discente è chiamato ad esercitare il suo sapere  e ad affinare le sue
abilità vivendole in una simulata.


Ho scelto quattro esempi di casi clinici ostetrici seguendo quattro
criteri fondamentali nell'esercizio della pratica ostetrica.
Questi criteri si possono applicare a tutti i casi clinici
nell'esercizio delle diverse professioni sanitarie:

1 Il criterio della continuità terapeutica ed assistenziale.
Intorno alla persona bisognosa  gli attori della cura ed assistenza
devono essere specialisti nel garantire la "continuità". Spesse volte
gli interventi medici e le pratiche assistenziali sono disomogenee
per es. questo succede quando qualcuno contraddice  la decisione  o
la pratica di un altro collega e non  arriva ad una decisione
collaborativa ed ignora il lavoro di gruppo. In qualsiasi situazione
all'inizio è necessario continuare la pratica  iniziata dal collega
per non disorientare il malato ;in seguito verrà verificata
l'efficacia dell'intervento e se sarà necessario cambiata per
decisione presa in collaborazione.

Caso clinico

La sig. Anna ,alla  fine  della prima gravidanza, arriva in ospedale
alle due di notte perché ha le contrazioni uterine da più di due ore;
è accompagnata dal marito .
Viene fatta la visita ostetrica, il controllo del BCF mediante CTG ;
il medico decide il
ricovero perché le contrazioni sono ritmiche e ogni 5 minuti , il
collo uterino è appianato e dilatato due centimetri; viene compilata
la cartella ostetrica, la cartella infermieristica e il modulo
dell'accettazione sanitaria, deciso il numero e la camera.
L'ostetrica segue il travaglio fino a fine turno ,le sette del
mattino.
La donna partorisce alle 10  un bimbo di 3 chili ,il marito  è
presente all'evento; la modalità del parto è spontanea con
lacerazioni di 2 grado suturate con filo riassorbibile; segue un post
partum regolare ma  si presentano difficoltà d'allattamento perché la
donna ha i capezzoli ritenuti ;  dopo tre giorni viene dimessa
dall'ospedale insieme al bimbo.


2 La pratica del sollievo della sofferenza .

Il dolore si può debellare  o attenuare adoprando mezzi naturali ,
chimici, meccanici.
I mezzi naturali possono essere:
- La fonte di calore o del freddo,
- L'aromoterapia,
- La musicoterapia.

I mezzi chimici possono essere:
- i farmaci per os,
- i farmaci per infusione,
- i farmaci per inalazione,
- analgesie spinali  e epidurali,
- anestesia totale e parziale.

I mezzi  meccanici possono essere.
- L'uso dell'agopuntura.
- Posizionamenti del corpo
- La digitopressione
- Il massaggio
- Il colloquio

caso clinico

La sig. Carla  40 anni, primipara a 41 settimane è in travaglio da
due ore con contrazioni aritmiche , le membrane integre, la ppc
deflessa, il collo uterino raccorciato ,dilatato tre cm. E' stanca
per le contrazioni ,non sopporta più il dolore, è depressa perché
ricordandosi del precedente parto durato 13 ore  teme di ripetere la
stessa situazione; chiede una analgesia epidurale.
L'ostetrica cerca di farle capire che la testa del bambino deve
posizionarsi correttamente perché avvenga  la progressione del
parto ; consiglia alcuni posizionamenti; pratica massaggi e toccature
con fonti di calore; suggerisce un bagno caldo.
Alla donna dopo quattro ore di travaglio le viene fatta una analgesia
peridurale e somministrato ossitocina per vena; partorisce dopo
un'ora.



3 Il rispetto della persona diversa per
società,cultura,religione,razza,lingua,età.
L'essere umano richiede sempre rispetto anche quando non condivide
quello che facciamo per il suo bene.

Caso clinico.

La sig. x,  profuga albanese e senza documenti, all'apparenza 35-38
anni d'età ,non conosce la lingua italiana ,viene ricoverata
d'urgenza in maternità causa un iniziale travaglio di parto; è
accompagnata da una persona di sesso femminile che le fa da
interprete anch'essa albanese. Sa sig. è impaurita e ha brividi di
freddo ; condotta in sala parto dopo un'ora partorisce una bimba. Al
suo ritorno nel reparto ostetrico viene lasciata sola dall'amica.



4 L'appagamento e la soddisfazione dei bisogni umani seguendo la
teoria di Maslow.

Abraham Maslow, psicologo e portavoce della psicologia umanistica
propose una gerarchia dei bisogni umani per spiegare le forze
motivazionali che agiscono come stimoli per il comportamento. La sua
teoria sui bisogni umani è stata ampiamente sviluppata ed applicata
ad una vasta gamma di situazioni nell'ambito dell'assistenza
sanitaria   .

Caso clinico

La sig. Maria di 27 anni si è fratturata la gamba dx durante una
caduta accidentale mentre scendeva le scale della propria
abitazione .Viene ricoverata in ostetricia anche se  la riparazione
della frattura è avvenuta nelle sale di ortopedia. Rimane per una
settimana  in ospedale per gli accertamenti del caso e per la terapia
endovena a scopo preventivo .
Maria è preoccupata per l'esito della gravidanza e piange sovente.
Non può prendersi cura  e muoversi ; è preoccupata per le sorti della
sua gravidanza anche se le è stato spiegato che il suo bambino non
corre alcun pericolo.

 note

 1 La tecnica della mappatura dei concetti, sviluppata negli anni 70
alla Cornell University negli USA da J.Novak e D.B.Godwin si è
diffusa a tutti i livelli di formazione, particolarmente
nell'insegnamento delle scienze ,ma si potrebbe applicare anche nelle
scuole di formazione sanitaria infermieristica ed ostetrica. Vedi
articolo di M.Matarese, P.Scorretti su "le mappe cognitive nella
formazione infermieristica: una nuova sfida per i formatori". Da
Nursing Oggi, numero 1,2001 pag 22-30.
2Cfr."   Keane's L'essenziale del nursing" di Susan C. de Wit 1
edizione italiana tradotta dalla 3 americana ed. Piccin 1996  pag.22

riporto un esempio di mappa dei concetti applicata in ambito
infermieristico di P.McHugh Schuster descritta nell'articolo
sopracitato

prima fase

precede fase a
Alterata nutrizione
Squilibrio idroelettrolitico

attributi di fase a
Ansia
Riduzione gettata cardiaca
immobilità

fase a
Ascesso addominale
Occlusione intestinale
Fase postoperatoria

attributi di fase a
Dolore
Infezione
Integrità della pelle
eliminazione

segue fase a

Ossigenazione
Alterazione degli scambi gassosi

39

Da: Paola Ebranati
Data: Dom 21 Apr 2002 2:53pm
Oggetto: notine organizzative

 

 Cari ECMini, grazie a tutti!

-stato dell'arte del nostro lavoro:

a.attualmente le consegne entro il 20 sono state rispettate tutte: un grazie di cuore a tutti

b.rimangono le consegne entro il 25, che estendiamo fino al 30 per i problemi tecnici che sta dando yahoo a Giuseppe e Vitalia.

_______________________

richieste particolari:

1. gentilmente chiederei a Paula di re-inviare in lista (questa volta) il suo documento postato nell'area files il 17/04 in quanto anck'io non riesco a scaricarlo.

2. proporrei di darci fino al 30/04 per vedere se i problemi tecnici con yahoo vengono risolti. In caso la legge di Murphy continui a perseguitarci, attiviamo il piano B: cioè i documenti aggiornati, le risposte alle rimanenti domande ed eventuali altri contributi verranno inviati da ciascuno direttamente a me: paola.eb@romascuola.net  ed io provvederò a tenere l'archivio e caricare i materiali direttamente sul sito: http://www.gruppoecm.freeservers.com/home.htm cominciando a riempire la pagina relativa a:

I PROCESSI DELL'ESERCITAZIONE, dove metterei il seguente indice

- introduzione al caso clinico (definizione e valenza didattica) (e li mettiamo i contributi di Vitalia, Manuela e Anna)

- applicazione del caso clinico didattico in presenza: vantaggi e problemi (Vitalia contributo + Giuseppe contributo)

- i modelli a distanza già sperimentati in rete (contributo di Paula e Beppe)

Nel frattempo, nella sezione MATERIALI, metterei i contributi bibliografici segnalati da Manuela.

________ ça va sans dire....... commenti, suggerimenti please:)))

un bacione

paola

 

40

Da: beppediliddo  
Data: Lun 22 Apr 2002 7:56am
Oggetto: aggiornamento

 
Buon Giorno a tutti.

Ciao Viatalia,
sei stata a Cernobbio ?
Quali sono le novità sull'ECM che hai ?
Mi interessano molto.
(pur di godere della Vs compagnia, vada per la pappa al pomodoro 
(sic!) e la ribollita)

Per il Tuo problema con la password.
il sistema la chiede ogni tanto per ragioni disicurezza sulle 
transazioni.
devi ricordare la password che hai definito e/o ricevuto al momento 
della prima iscrizione ed inserirla (in ogni caso pur seguendo i 
consigli di Paola (la grande ....) ricordati di memorizzare la nuova 
Password, quando riperti il procedimento di registrazione a yahoo.

Più in generale, cari ragazzi e ragazze, forse sto andando in 
confusione con tutte le informazioni sui casi clinici da esaminare 
(perchè non ci capisco molto).
Molto interessante la nota metodologica di Vitalia e condivisibili le 
osservazioni di Manuela tratte dal testo del Prof. Calvani.

Ad Anna chiederei di precisare il significato del commento 
(consultazione asincrona/sincona via internet) posta di fianco ai 
suoi casi.

Buon lavoro!
Ciao, Beppe.
41

Da: Paula de Waal
Data: Lun 22 Apr 2002 10:44am
Oggetto: contributo di Paula de Waal

 
Come richiesto da Paula Ebranati e Vitalia Murgia, ecco il mio primo testo, 
ora via mail.
Ci sono problemi per fare il download da yahoo...
Ho provato a fare il download ma non ho avuto lo stesso problema (con Eudora).
Potrebbe essere il solito caso del link lunghissimo che in outlook viene 
spezzato su due righe e non riesce a fare il collegamento?

 

Attachment 21k (application/rtf) Casi_pdw1.rtf
copia cache: Casi_pdw1.rtf
versione html: Casi_pdw1.htm

 

 

42

Da: Mario Rotta 
Data: Lun 22 Apr 2002 11:47am
Oggetto: Re: Data Esame

 
At 09.34 20/04/02 +0200, you wrote:
>Ciao a tutti,
>scusate l'insistenza, ma credo che, a questo punto, sia più che necessario
>giungere ad una decisione circa la data dell'esame, e qui mi appello anche
>al prof.Rotta. Mi sembra che molti propendano per l'inizio di luglio, alcuni
>non mi sembra che abbiano espresso una preferenza. Personalmente, l'inizio
>di luglio non è assolutamente fattibile: o all'inizio di giugno come,
>peraltro stabilito ad inizio corso, o alla fine di luglio.
>Che fare? Ogni suggerimento sarà più che gradito! :- )
>Ciao e grazie per la collaborazione

Di norma definiamo due date, una in giugno e una in luglio. Il problema 
sono i gruppi che vogliono presentarsi insieme, devono mettersi un po' 
d'accordo tra loro o al limite rinunciare alla completezza. Al momento non 
ho notizie sulla data di luglio, ma penso che si cercherà anche quest'anno 
di andare incontro a quanti in giugno avrebbero dei problemi. Questo non 
significa derogare alle scadenze operative: il lavoro in rete dei gruppi 
dovrà concludersi in ogni caso entro la metà di maggio al massimo. Almeno 
formalmente, poi se volete potete continuare a interagire per i prossimi 
anni, anzi, ce lo auguriamo... ;- )
Un saluto
Mario Rotta

43

Da: Paula de Waal
Data: Lun 22 Apr 2002 0:44pm
Oggetto: Lavori in corso

 
Buon giorno a tutti!

Come promesso, ho raccolto alcuni esempi di utilizzo on-line di casi, in 
attività didattiche proposte al settore sanitario in generale e all' ECM.
La selezione del materiale è in corso e spero di poter consegnare un elenco 
ragionato di esempi. Alcuni sono casi che riguardano la diagnosi e le 
procedure cliniche ed altri sono orientati alla negoziazione ed al Decision 
Making.

Nel frattempo, vorrei fare alcune osservazioni iniziali:

1- Le attività didattiche collaborative basate sul case-method sono rare e 
limitate ad percorsi lunghi, come i corsi universitari ed i master/ 
specializzazione.
2- La maggior parte delle attività (ECM) sono disegnate come percorsi 
individuali di apprendimento, raramente assistito o guidato.
3- La valutazione dell’apprendimento, in quasi tutte le attività (ECM) 
on-line è fatta semplicemente con la realizzazione di test a multipla 
scelta, vero/falso, ecc, anche quando si tratta di presentazione sincrona, 
simulazione o ricerca. ( qui vedo un punto debole dei programmi, ma sono 
sicura che il criterio adottato rifletta qualche norma legale…)
4- Non sono riuscita a trovare nessun esempio di uso del case-method per la 
formazione del personale tecnico. Probabilmente gli aggiornamenti ed 
attività in questo settore sono indirizzati al perfezionamento di procedure 
ed abilità tecniche… ( dovrei avere una idea dei percorsi in aula per poter 
ricercare meglio)
5- I pochi esempi in lingua italiana sono pervasi dalla banalizzazione dei 
concetti teorico-didattici. Non contesterò il valore dei contenuti o la 
buona intenzione delle iniziative, ma una breve discussione sull’efficacia 
delle soluzioni proposte in questa fase iniziale potrebbe essere molto 
utile al nostro gruppo.

Penso che sia necessario, inoltre, chiarire i concetti basici della 
Evidence Based Medicine ( EBM), perché la definizione di caso in questa 
cornice teorica non è la stessa del Problem Based Learning o del Case 
Method. A livello di attività didattiche programmate, entriamo nel campo 
del case-reporting/ case-retrieval, documentazione e ricerca di casi 
clinici veri, descritti in termini tecnici, con finalità di condivisione di 
conoscenze specialistiche.

La grande attenzione dedicata negli ultimi anni all’ EBM portò alla nascita 
di diversi programmi internazionali che gestiscono la pubblicazione dei 
casi in un circuito basato sul peer-review, che garantisce l’autorevolezza 
dei documenti, la conformità con gli standard degli archivi digitali 
impostati, l’aggiunta di metadata per agevolare le ricerche. L’intento non 
è quello di creare una collezione di risorse didattiche, anche se la 
ricerca di casi clinici può essere considerata una attività di 
apprendimento. In alcuni paesi i percorsi di ricerca on-line possono essere 
riconosciuti come crediti educativi, se comprovata l’acquisizione di 
conoscenza specifica ( test personalizzato )

Suggerisco infine il chiarimento degli obbiettivi del nostro gruppo 
(facciamo una chiaccherata on-line?), tenendo presente che il punto b 
“contribuire a stendere dei criteri per un database di "buona pratica" ad 
uso dei sanitari, in base alla "evidence-based medicine" (medicina basata 
sull'evidenza) “, sembra attualmente un obbiettivo che riguarda più la 
pratica professionale che la progettazione di percorsi/ambienti didattici.

Un saluto,
Paula de Waal
44

Da: Vitalia Murgia
Data: Lun 22 Apr 2002 2:18pm
Oggetto: Re: aggiornamento

 
Caro Beppe
Sulle novita' da Cernobbio (nessuna di rilievo e tanta noia) dovrai
aspettare che abbia meno bimbi da visitare spero cvomunque non oltre domani.
Voelevo comunicare a tutti che finalmente sono riuscita ad entrare nel
gruppo facendo una nuova iscrizione e che sono rimasta colpita dal fatto che
c'e' una marea di messaggi che non potuto leggere. Mi mettero' alla pari al
piu' presto e rispondero' ad eventuali richieste.
ciao a tutti
Vitalia


- - - - - Original Message - - - - - 
From: "beppediliddo" 
To: 
Sent: Monday, April 22, 2002 7:56 AM
Subject: [lte-2002-ecm] aggiornamento


Buon Giorno a tutti.

Ciao Viatalia,
sei stata a Cernobbio ?
Quali sono le novità sull'ECM che hai ?
Mi interessano molto.
(pur di godere della Vs compagnia, vada per la pappa al pomodoro
(sic!) e la ribollita)

Per il Tuo problema con la password.
il sistema la chiede ogni tanto per ragioni disicurezza sulle
transazioni.
devi ricordare la password che hai definito e/o ricevuto al momento
della prima iscrizione ed inserirla (in ogni caso pur seguendo i
consigli di Paola (la grande ....) ricordati di memorizzare la nuova
Password, quando riperti il procedimento di registrazione a yahoo.

Più in generale, cari ragazzi e ragazze, forse sto andando in
confusione con tutte le informazioni sui casi clinici da esaminare
(perchè non ci capisco molto).
Molto interessante la nota metodologica di Vitalia e condivisibili le
osservazioni di Manuela tratte dal testo del Prof. Calvani.

Ad Anna chiederei di precisare il significato del commento
(consultazione asincrona/sincona via internet) posta di fianco ai
suoi casi.

Buon lavoro!
Ciao, Beppe.

45

Da: Paola Ebranati
Data: Lun 22 Apr 2002 5:51pm
Oggetto: Re: Lavori in corso

 

Cara Paula,

che metafora appiopparti? che dire, che proporre?:) il lievito della pasta?, uno structural summary Rorschach fatto a regola d'arte?, il calore del forno per le lasagne al tartufo?, la tavolozza di Cezanne? troppo interessante il tuo contributo. Grazie davvero

punti:

snip..( dovrei avere una idea dei percorsi in aula per poter ricercare meglio) snip

Credo Vitalia, Giuseppe, Manuela ed Anna possono farti un summary sintetico. Viatalia con il suo contributo sul caso didattico già fa luce su alcuni aspetti dei percorsi in aula.

(snip)...efficacia delle soluzioni proposte in questa fase iniziale potrebbe essere molto utile al nostro gruppo.(snip)

la questione dell'efficacia è importantissima e va a toccare il cuore e il senso del perchè siamo qui all'LTE, ma è spinosa e va a toccare aspetti di impatto sull'apprendimento individuale che potrebbe costituire un progetto a se stante..e implica mettere in piedi un disegno di ricerca qualitativo ed un survey che puo' prendere molto tempo, a meno che non cerchiamo dati già elaborati da altri e li commentiamo. per mio conto non so se avremo la possibilità, il tempo e gli strumenti per fare un'indagine in questo senso. Ne varrebbe veramente la pena e potrebbe essere un follow up che ci tiene uniti, In questo senso Giuseppe e Beppe potrebbero suggerire qualcosa.(paula quote)Penso che sia necessario, inoltre, chiarire i concetti basici della Evidence Based Medicine (paula unquote)

sono d'accordo,è fattibile un mini glossario in questo senso?

(paula quote) criteri per un database di "buona pratica" ad uso dei sanitari...(paula unquote) sembra attualmente un obbiettivo che riguarda più la pratica professionale che la progettazione di percorsi/ambienti didattici.

E' verissimo, questo obiettivo è stato messo sulla scorta della fantasia-ipotesi che le modalita di progettazione FAD si potrebbero plausibilmente legare (ed essere funzione di) obiettivi professionalizzanti, ma ovviamente la cosa è opinabile. Possiamo anche tagliarlo, sulla base del fatto che il peer-review soddisfa le garanzie di autorevolezza dei documenti e, per estensione, funge da filtro per separare le fonti "buone" da quelle dubbie, e concentrarci su come viene realizzato un circuito peer-review (pane per te e per Beppe, no?;)

un salutone
Paola eb